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Osteopenia e Osteoporosi. Quali sono le cause e come prevenire

Osteopenia e Osteoporosi. Quali sono le cause e come prevenire

Qual è la differenza tra Osteopenia e Osteoporosi?

Osteopenia o Osteoporosi come facciamo a determinare la differenza? È il valore della densità minerale ossea (o BMD) che determina la salute delle ossa. Il BMD indica la quantità di minerali presenti in un centimetro cubo di osso.

Nel 1992 l’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato il cosiddetto T-score, un parametro che compara la densità ossea del paziente rispetto ad un soggetto sano dello stesso sesso a 30 anni. Una lieve riduzione di BMD determina l’osteopenia, mentre una considerevole riduzione è alla base dell’osteoporosi. Più specificatamente se il punteggio T-score si attesta tra -1 e -2,5 si tratta di osteopenia. Se invece risulta inferiore a -2,5 la diagnosi è di osteoporosi.

L’osteopenia identifica quindi una riduzione dei livelli di densità minerale ossea che ci espone maggiormente al rischio di fratture. Per semplificare, l’osteopenia è una particolare condizione dello scheletro che indebolisce le ossa. L’osteoporosi, invece identifica l’osso poroso ed è caratterizzata da un progressivo assottigliamento osseo.

Il deterioramento del tessuto osseo può portare a fragilità ossea e fratture, in particolare dell’anca, della colonna vertebrale e del polso. L’osteopenia e l’osteoporosi entrambe identificano una fragilità delle ossa, ma differiscono nell’indicare il livello di gravità. Generalmente l’osteoporosi, ben più grave dell’osteopenia, tende a manifestarsi in età senile. In un certo senso, si può dire che l’osteopenia possa rappresentare una fase antecedente all’osteoporosi.

 

Le cause dell’osteopenia: dall’alimentazione agli sbalzi ormonali

L’osteopenia identifica una progressiva riduzione della massa ossea, dovuta a una riduzione dei livelli di minerali presenti nel tessuto osseo. Le cause possono risiedere in diversi fattori: dall’alimentazione agli sbalzi ormonali, come ad esempio in menopausa, ovvero quando la massa ossea perde il supporto soprattutto di calcio, diventando più debole.

Non è quindi solo il naturale processo di invecchiamento ad aumentare le possibilità di sviluppare osteopenia. Alcuni fattori scatenanti l’osteopenia possono nascondersi dietro fattori ormonali, come un calo di testosterone nell’uomo o di estrogeni nella donna. Possono causare l’osteopenia l’assenza di attività fisica e una dieta del tutto insufficiente. Anche l’abuso di fumo e alcolici può causare, nei soggetti predisposti, lo sviluppo di osteopenia. Infine, alcune terapie farmacologiche particolarmente forti e prolungate possono indebolire le ossa rendendole più esposte alle fratture.

Come già anticipato, si tratta di un disturbo più lieve rispetto all’osteoporosi, anche se l’origine è simile. Non è però automatico che il disturbo possa evolvere in condizioni più gravi, né che non possa essere recuperata con un adeguato trattamento.

 

Determinare l’Osteopenia con la MOC ovvero l’esame di Mineralometria Ossea Computerizzata

Oggi l’osteopenia può essere trattata efficacemente, bisogna però determinarne le cause e la tipologia. È quindi fondamentale effettuare una corretta diagnosi e una terapia misurata sulle esigenze del paziente. Sarà lo specialista, effettuando una densitometria ossea, a stabilire con certezza la presenza di osteopenia mediante un esame che valuterà se i valori rientrano negli standard tenendo conto, ad esempio, anche dell’età anagrafica.

L’esame è conosciuto con sigla MOC, acronimo di Mineralometria Ossea Computerizzata. La MOC non è invasiva e dura pochissimi minuti senza richiede nessuna preparazione al paziente.

L'esame determina la predisposizione alla riduzione del contenuto minerale osseo e quindi alla comparsa dell’osteoporosi e mettere di conseguenza in atto i relativi accorgimenti come una dieta sana e l'esercizio fisico. O nei casi più gravi attuare le terapie idonee ad arrestarne l’evoluzione. Sono esposte all’osteoporosi soprattutto le donne al momento della menopausa, a causa di motivi ormonali legati a questa fase della vita.

Si stima che un terzo delle donne oltre i 50 anni soffra di osteoporosi, ma fatto ancor più grave è che nel 75% dei casi non venga diagnosticata per tempo la patologia. L'osteoporosi è caratterizzata dalla fragilità ossea ed espone al rischio di fratture anche spontanee. È quindi molto importante che tutte le donne si sottopongano alla MOC al momento della menopausa. I controlli annuali o biennali consentono di confrontare i risultati e verificare la presenza di eventuale peggioramento.

La MOC è una densitometria, indica quindi la densità in sali minerali dell’osso, fornendo un grado di osteoporosi, in quanto questa patologia è caratterizzata da una riduzione del contenuto di sali di calcio dell’osso. L'esame può essere effettuato in diversi modi, con gli ultrasuoni su ossa di piccole dimensioni come quelle dell'avambraccio o del calcagno; la TAC per le vertebre lombari; oppure apparecchiature specifiche, come la DEXA ovvero Dual Energy X-ray Absorptiometry.

 

Stile di vita e alimentazione per prevenire l’osteopenia o tenerla sotto controllo

Non è però automatico che l’osteopenia possa evolvere in condizioni più gravi, né che non possa essere recuperata con un adeguato trattamento. Tenere sotto controllo l’osteopenia è possibile attraverso l’attività fisica volta a potenziare la struttura ossea e con un regime alimentare sano, per evitare specifiche carenze. L’esercizio fisico si baserà su alcune tipologie di attività volte favorire il carico naturale del peso sulle ossa, come camminare e ballare. Sono consigliate anche la ginnastica aerobica e lo step, mentre sono da evitare il nuoto e il ciclismo.

È fondamentale integrare tutti i cibi ricchi di calcio e di vitamina D, due risorse per la salute delle ossa: via libera quindi ai vegetali a foglia verde, al latte e ai suoi derivati, alle uova e ad alcuni tipi di pesce come il salmone e le sardine. Se questi alimenti non rientrano tra i gusti personali e non fanno parte del proprio stile alimentare, in ogni caso, è sempre possibile parlare con il medico e valutare la possibilità di assumere integratori specifici.

 

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